L’Anteros
Il modello di Sp4zio, in particolare nel trattamento del disagio giovanile, prevede, se necessario, una figura territoriale con funzione di supporto alla cura del Sé, e alla formazione dell’identità: l’Anteros. Si tratta di un professionista con formazione psicologica che accompagna la persona nelle sfide del quotidiano, attraverso l’intervento fuori dallo studio di psicoterapia, a casa sua, oppure sul territorio.
Il concetto di Anteros nasce dalla mitologia greca: Eros, il famoso Dio dell’amore, placa le sue adolescenziali intemperanze, spropositi e assolute irrazionalità solo attraverso la presenza del fratello Anteros, creato a questo proposito dal Dio Zeus.
Anteros non placa i movimenti del fratello in un modo specifico, ma semplicemente c’è, esiste e questo fa sì che Eros ridimensioni la sua parte onnipotente per non distruggere, per vivere e far vivere il caos. Grazie ad Anteros, Eros diventa maggiormente responsabile e solo dopo incontra “Psiche”.
A tal proposito potremmo ipotizzare che se nell’infanzia le figure genitoriali sono i modelli di riferimento, nell’adolescenza il riferimento passa al “fratello”, che funge da Io ausiliario facendo da guida ricompattante, non imponendo regole, con il quale si può trasgredire senza giudizio o punizione. Quell’Io ausiliario, che esiste in funzione dell’altro e per l’altro, è l’oggetto inanimato che consente al paziente di trovare la propria umanità e che consente quell’intermediazione tra la sua realtà interna e quella esterna.
Quell’Anteros (operatore dedicato) che possa masticare gli oggetti del suo dramma esistenziale, per poterli poi offrire al “fratello” come già digeriti e sintetizzati, in modo che egli possa assimilarli. In queste circostanze il gruppo curante funge da supporto integrante.
Che a sceglierli per noi sia il sangue o la vita, non importa: i fratelli (dal latino frater, parallelo al sanscrito bhrathar, derivante dalla radice bhar- sostenere, nutrire) sono persone con un legame profondo e che viene sempre rinnovato. È un patto naturale antico e potente, che come la radice suggerisce, affonda in un sodalizio di sostentamento e crescita che è onorevole paradigma della vita stessa.
Il fratello, insomma, è quel punto d’appoggio che permette di muovere la terra e il cielo.